
Sono impegnato in politica da oltre vent’anni, al servizio della comunità pistoiese. Ho iniziato come consigliere comunale (AN, Pdl, e con il gruppo Pistoia Domani) e nel 2007 sono stato candidato a sindaco di Pistoia portando al ballottaggio l’allora sindaco uscente, raccogliendo il 47% dei consensi (oltre 20.600 voti).
Alle elezioni regionali del 20-21 settembre 2020 sono stato eletto Consigliere Regionale in Toscana, risultando primo della lista di FDI nel collegio di Pistoia con quasi 6.000 preferenze.
Dal 2004 svolgo la professione di Avvocato nel Foro di Pistoia presso un importante studio legale cittadino (Di Berardino – Capecchi – Mazzeo). Mi occupo prevalentemente di diritto commerciale e societario, operazioni immobiliari e appalti, consulenze a società, espropri, concessione e gestione di servizi pubblici, assicurazioni.
La Toscana è una delle terre più belle del mondo, ricca di storia, cultura tradizioni, identità. E’ una terra di eccellenze, che attira milioni di turisti da ogni parte del mondo e che ha una rete complessa di attività produttive, del terziario, del comparto turistico ricettivo.
Gli abitanti sono circa 3,5 milioni e circa 1/10 risiede nella nostra provincia. E’ una regione completa, centrale per la geopolitica italiana ed europea e per questo dobbiamo sostenere il suo sviluppo, il miglioramento delle reti infrastrutturali, la crescita delle imprese
Mi candido al Consiglio Regionale della Toscana, perché dopo tanti anni di impegno sento forte il dovere di servire ancora la nostra comunità, una comunità più grande, in una nuova sfida. Il mio obiettivo è quello di portare alternanza, sviluppo e idee nuove nel palazzo della Regione. Voglio portare voce e rappresentanza alla nostra Provincia nelle stanze dove si compongono gli interessi di tanti territori e dove si legiferano le norme che spesso condizionano la vita di tutti noi. Le mie priorità sono: economia e sviluppo, infrastrutture, sanità.
Chi mi conosce e ha seguito la politica locale sa che da sempre faccio della disponibilità e del confronto le mie armi migliori. Ascoltare, capire e studiare problemi ed esigenze per proporre soluzioni concrete.
Per questo motivo, durante questa campagna elettorale che prende corpo a seguito dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia del Coronavirus, ho pensato di utilizzare nuovi strumenti oltre alla possibilità di incontrarmi di persona, per riuscire a parlare con più cittadini possibile di tutto il territorio provinciale. Voglio ascoltare le esigenze e i suggerimenti di tutti, capire i problemi reali, confrontarmi e spiegare i miei progetti e il mio programma.
Il lockdown ci ha insegnato a usare la tecnologia e per questo, oltre che per strada, sui social, network per messaggio, al telefono, sarò raggiungibile anche con una videochiamata, prendendo un appuntamento cliccando sul seguente pulsante
La politica degli ultimi tempi, fatta di slogan e improvvisazione, ha mostrato i suoi limiti, sia a livello locale che nazionale. La mia professione mi ha insegnato a studiare profondamente ogni caso e a mettere al servizio delle persone le mie competenze. Così ho fatto fin dal primo giorno anche nella mia esperienza politica, iniziata 22 anni fa. Questo mi ha consentito di conoscere direttamente e toccare con mano le caratteristiche, i problemi e le necessità di gran parte del nostro territorio provinciale, che deve tornare a recitare la parte del protagonista in Toscana e non essere relegato nelle seconde file.
L’impegno che mi sento di assumere è quello di dare rappresentanza al nostro territorio, forte di ciò che ho fatto e convinto di poter dare un contributo alla crescita della nostra comunità.Mi piace mettere il massimo della passione in tutto quello faccio nella vita: lavoro, politica, ma anche volontariato per il quale mi impegno da 20 anni. In tutto questo percorso che mi ha visto anche diventare uomo e padre, ho conosciuto tante realtà, aziende e associazioni del nostro ricco territorio.
ASCOLTO :
Sulla base di queste linee generali dedicherò molto tempo all’ascolto incontrando gli operatori di tutti i settori, ma anche cittadini e associazioni per capire se e come la vicenda Covid abbia creato o aggravato le problematiche economiche e discutere insieme per trovare le possibili soluzioni da portare nel palazzo della Regione.
ELABORAZIONE :
Nella parte centrale di questa strana e indedita campagna elettorale agostana mi impegnerò a elaborare ulteriori proposte per arricchire il progetto “La Toscana del fare”.
PROPOSTA :
Negli ultimi 20 giorni di campagna elettorale illustrerò in dettaglio le proposte con impegni precisi e possibili soluzioni.
Credo che in politica le monete migliori da spendere siano la serietà e la concretezza, soprattutto in un momento storico di grande difficoltà come questo.
Credo che i cittadini siano stanchi di politici arrivati dal nulla, di slogan urlati e di dibattiti ideologici. Oggi abbiano invece bisogno di vedersi rappresentati da persone in grado di conoscere il territorio, esaminare le esigenze, sintetizzarle e proporre soluzioni realizzabili e credibili.
È il motivo che ormai molti anni fa mi ha spinto a dedicare il mio tempo per il bene pubblico e, come testimonia la mia storia, l’ho sempre fatto con competenza, impegno e passione.
E’ il momento di fare. Per troppi anni, in un contesto di eccessiva omogeneità politica, per non scontentare nessuno, il Governo della Toscana ha scelto di non scegliere. La candidatura a Presidente di Eugenio Giani è la conferma di un atteggiamento che continua a viaggiare in questa direzione: un usato sicuro per non alterare vecchi equilibri.
La Toscana invece deve cambiare marcia, è la regione più bella del mondo e in quanto tale, la politica deve garantire servizi efficienti per i cittadini e per le imprese. In tema di economia, infrastrutture e servizi pubblici, grandi riforme della pianificazione urbanistica e dell’ambiente, fino ad arrivare al turismo, cardine della nostra terra, è il momento di intraprendere nuove strade.
La vicenda del COVID 19 ha sospeso ogni legittimazione democratica, rinviando molte scelte ai tecnici, con un evidente scaricabarile dall’Europa allo Stato, da questo alle Regioni per finire tutto sui comuni. Si tratta di riprendere il normale corso democratico e delle nostre istituzioni, che hanno valore e legittimazione solo se rinnovano il patto tra le forze politiche e gli eletti e i cittadini.
Sono nato a Pistoia il 18 settembre 1973, la città in cui vivo da sempre ed esercito la professione di Avvocato. Ho una compagna, Daniela, dalla quale ho avuto due figli, Bianca e Giovanni.
Sono impegnato in politica da oltre vent’anni, al servizio della comunità pistoiese. Ho iniziato come consigliere comunale (AN, Pdl, e con il gruppo Pistoia Domani) e nel 2007 sono stato candidato a sindaco di Pistoia portando al ballottaggio l’allora sindaco uscente, raccogliendo il 47% dei consensi (oltre 20.600 voti). Nel 2008 sono stato primo dei non eletti alle elezioni nazionali per la Camera dei Deputati.
Ho continuato a svolgere il ruolo di consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica e lavori pubblici del comune di Pistoia. Dopo la storica vittoria del Centro Destra alle amministrative del 2017 sono entrato a far parte della giunta Tomasi come assessore al governo del territorio, edilizia privata, riqualificazione, arredo urbano, mobilità e trasporto pubblico e personale. Carica da cui mi sono dimesso per candidarmi al consiglio regionale.
Alle elezioni regionali del 20-21 settembre 2020 sono stato eletto Consigliere Regionale in Toscana, risultando primo della lista di FDI nel collegio di Pistoia con quasi 6.000 preferenze.
Sono stato presidente del circolo territoriale di Pistoia di AN, membro dell’esecutivo provinciale e dal 2007 membro del Coordinamento regionale di AN con delega agli enti locali.
Sono iscritto a Fratelli d’Italia dal 2018 per il quale attualmente sono membro del coordinamento provinciale e del coordinamento regionale toscano per cui ricopro il ruolo di responsabile per le autonomie locali.
Sono sempre stato attivo nel mondo dello sport cittadino e del volontariato, amo la montagna (sono membro del Club Lions della Montagna Pistoiese) che vivo sia con il trekking, sia con la pesca. Ho fatto parte anche di Anci Toscana (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) come membro del direttivo regionale.
Il mio primo obiettivo è dare sostegno alle imprese.
È necessario immettere vera liquidità nel sistema. Il protocollo sottoscritto mesi fa tra Regione Toscana e banche non basta e i soldi che il Governo dice di aver ottenuto in Europa rischiano di arrivare tardi.
Le imprese hanno bisogno di soldi ora.
Il comune di Pistoia su questo fronte è un esempio virtuoso avendo varano una manovra coraggiosa: azzeramento del cosap per dehors, cantieri e anche per il mercato, parcheggi gratis per il centro, raddoppio della superficie dei dehors, diminuzione del 25% della Tari per le utenze non domestiche.
Ora è arrivato il momento in cui è la Regione che deve fare la sua parte. La Toscana è l’unica a non aver ancora messo in atto una manovra economica post Covid a favore delle imprese e su questo fronte molte sono le iniziative che potrebbero essere assunte.
PROPOSTE:
Imprese: Soldi a fondo perduto per le imprese, proroga cassa integrazione almeno fino a dicembre, sospensione delle tasse con una Legge Finanziaria specifica.
Comparto rotabile: il ruolo centrale di Hitachi deve essere garantito e dobbiamo puntare a far mantenere la sede nazionale a Pistoia, sviluppando anche il rapporto con l’indotto, sempre più all’avanguardia per prodotti e ricerca.
Comparto mobile: Il settore sta attraversando un periodo complicato, dovuto anche ad una forte concorrenza sui prezzi. Il distretto va rivisto, riqualificato e vanno ascoltate le esigenze delle singole imprese, per dar modo a quelle ancora presenti e attive di svilupparsi e proporre un’offerta di grande qualità in grado di posizionarsi in nuovi mercati.
Vivaismo: la vicenda Covid ha bloccato le esportazioni creando una forte contrazione dei flussi di cassa. L’intero settore, sotto l’aspetto logistico – essendo riconosciuto come distretto – deve essere supportato da una adeguata rete infrastrutturale viaria che non deve ricadere solo sul comune capoluogo. Occorre quindi un progetto speciale sostenuto dalla Regione Toscana, perché il comparto incide sul PIL dell’intero territorio e si estende ormai fuori dai confini provinciali.
È necessario portare avanti anche un progetto sperimentale, coordinato dalla Regione insieme all’intero distretto vivaistico, sulle nuove tecniche di produzione iniziando dalla vasetteria per una progressiva e ulteriore riduzione dei fitofarmaci, nell’interesse dell’ambiente e nel rispetto dei vincoli di salvaguardia idraulica.
Terme: L’emblema del fallimento della amministrazione regionale PD in Provincia è proprio legata alle Terme di Montecatini. Enrico Rossi 5 anni fa annunciò di avere le risorse economiche per risolvere il tema delle Terme, dopo 5 anni la situazione è drammaticamente peggiorata, per colpa della staticità dell’ente regionale. È arrivato il momento in cui la Regione Toscana deve fare la sua parte e acquistare lo stabilimento Tettuccio, gioiello architettonico di rara bellezza e potenzialità candidato anche a patrimonio mondiale dell’umanità per l’UNESCO, e pianificare il rilancio dell’attività termale dalla quale dipende gran parte dell’economia di una città turistica come Montecatini.
La sanità Toscana ha dimostrato, con donne e uomini di valore, di saper reggere l’urto di una situazione eccezionale, ma tutti i cittadini, i pistoiesi in particolare, hanno concorso con uno sforzo straordinario a superare la crisi di marzo/aprile dovuta all’emergenza Coronavirus.
Ciò non significa abbassare la guardia, ma mettere in moto un meccanismo di riforma della struttura sanitaria che tenga molto più in considerazione i servizi territoriali.
La Regione Toscana ha mostrato lacune sulla gestione delle mascherine ed in generale sui DPI (Dispositivi di protezione individuale), con una prima fase troppo approssimativa ed una seconda eccessivamente burocratica, scaricando oneri e responsabilità su sindaci, imprese e professionisti.
Appare quindi improcrastinabile rivedere profondamente la Riforma Rossi Saccardi che ha eccessivamente concentrato potere e competenze in 3 sole mega ASL, schiacciando le professionalità e mortificando i territori, creando cittadini (e operatori) si serie A e cittadini (e operatori) di serie B
PROPOSTE
Sotto il profilo sanitario devono essere riviste e coordinate meglio le oltre 70 ordinanze emanate da Enrico Rossi durante il lockdown, perché si è creato un ulteriore meccanismo burocratico che ingessa le imprese e produce costi ulteriori.
Peraltro, il grande sforzo che abbiamo compiuto e che ci è costato qualche punto di PIL, rischia di risultare inutile se la Regione non monitora gli immigrati irregolari e non sanziona coloro che (per sfruttamento o convinzione ideologica) non garantiscono un adeguato sistema di controlli sanitari.
Il Presidio di San Marcello attualmente declassificato a PIOT e semplici servizi ambulatoriali, previa dichiarazione e riconoscimento ex punto 9.2.2 del DM 70/2015 dell’area montana quale zona particolarmente disagiata, deve tornare ad essere un vero e proprio Ospedale, con specializzazioni e servizi legati al territorio ed in particolare di supporto ad un vero Pronto Soccorso. Ciò al fine di servire con efficacia ed efficienza una comunità che ha pieno diritto, ex art. 32 Cost., ad una sanità all’avanguardia e che non può dipendere dal vento e dalle circostanze del momento. Dovendo aggiungere che per larghi tratti dell’anno, grazie al turismo verde e bianco, le persone presenti nell’area sono molte di più.
L’Ospedale Cosma e Damiano di Pescia non deve continuare a perdere servizi e professionalità, è inutile avere sale operatorie ma non anestesisti, il reparto maternità ma non la neonatologia, sminuendo il lavoro dei professionisti e dei servizi collaterali. Occorrono impegni precisi di potenziamento e specializzazione, che garantiscano anche alla Valdinievole un presidio all’altezza delle necessità primarie di salute della popolazione.
Ex Ceppo e San Iacopo: La realizzazione di 75 posti di cure intermedie dimostra invece la validità del nuovo accordo di programma voluto dall’Amministrazione Comunale di Pistoia e la volontà di mantenere presidi adeguati sul territorio (Casa della Salute) vicini alla città, che deve essere ulteriormente sviluppato in un confronto ampio e partecipato con i cittadini, la regione e la ASL. Ciò anche in considerazione della impostazione “per acuti” dell’Ospedale San Iacopo, di cui vanno salvaguardate professionalità e risorse.
Il nostro territorio, come gran parte della regione Toscana, soffre una cronica carenza di infrastrutture che rallentano, allontanano, mortificano chi viaggia per lavoro, studio e anche turismo. Dobbiamo invertire questa rotta, consapevoli che molte cose possono essere fatte o migliorate.
Proposte:
Terza corsia dell’autostrada A11 da realizzare con opere connesse (asse dei vivai e spostamento di via del Casello a sud, con nuova rotatoria e con la variante del montalbano).
Nuova strada verso EST che liberi gli abitati di Pontenuovo, Santomato e Le Querci dal passaggio indebito di TIR.
Nuovo terminal Bus e parcheggi scambiatori, revisione dei tracciati per la Modenese e la Porrettana e completamento del raddoppio ferroviario. Il rilancio, non solo a scopo turistico della Porrettana con annesse le stazioni, diventa fondamentale anche per la funzione sociale che rappresenta.
Nuova metropolitana di superficie che possa dare una mobilità alternativa nell’ambito della grande area metropolitana verso e da Firenze.
Montagna pistoiese
La Costituzione italiana cita le montagne come aree con esigenze specifiche e l’articolo 44 afferma infatti che “la legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”.
La Montagna Pistoiese vive oggi una stagione di criticità economica e di prospettive di sviluppo, figlie del tramonto dell’industria manifatturiera presente per gran parte del secolo scorso e della necessità della piena e definitiva acquisizione di consapevolezza della propria vocazione turistica come primaria fonte di sostegno economico.
Proposte:
Occorre ripensare la legge urbanistica, divenuta un inestricabile labirinto di regole e procedure burocratiche che ingessano, fiaccano, indeboliscono ogni iniziativa pubblica o privata, allontanando investitori, italiani e stranieri, e immobilizzano lo sviluppo del territorio.
Negli atti di avvio del Piano Strutturale e del Piano Operativo del comune di Pistoia, dopo aver toccato con mano e dall’interno norme e procedimenti, abbiamo puntato sulla semplificazione, sul superamento delle rigide norme dei Tessuti Storici, sulla possibilità di adeguare funzionalmente, dal punto di vista sismico e delle prestazioni energetiche, gli edifici. Questo processo è fondamentale per rilanciare il settore edilizio, ma soprattutto per liberare risorse a tutela dell’ambiente e della qualità urbana dell’intera area.
Fare cultura non significa avere migliaia di persona a spasso per la città, significa innanzitutto avere cura delle proprie tradizioni e della propria identità, non rinunciando a sperimentare e progredire, ma anche conservando e promuovendo le ricchezze che nascono, come nel nostro caso, da secoli di storia, passione, impegno civile.
Chi non ha memoria non ha futuro e questa espressione, secondo me, deve essere il tratto distintivo della nostra offerta culturale che sposi la modernità alla tradizione.
Pistoia città d’arte si integra perfettamente con Montecatini (Terme e sport), con Pescia (Parco di Pinocchio) e anche con la Montagna pistoiese, un patrimonio straordinario da offrire con un sistema completo e integrato di servizi, per turisti provenienti da tutto il mondo.
A tal fine dobbiamo spronare la Regione a recuperare il tempo perso e dotare l’area metropolitana di infrastrutture adeguate, come la metropolitana di superficie, un sistema aeroportuale degno di tal nome e un nuovo e più dinamico progetto di promozione territoriale, con una profonda rivisitazione degli ambiti turistici e totalmente diverso dall’attuale sistema, troppo dispersivo e poco efficace.
Proposte:
Turismo bianco: investimenti sugli impianti di risalita, formazione professionale per le attività turistiche della montagna, proseguendo e migliorando la positiva esperienza sperimentata dall’Istituto comprensivo di San Marcello, e investimenti sugli eventi di Turismo sportivo, seguendo l’esempio di una manifestazione come Pinocchio sugli sci.
Turismo verde: Il nostro territorio è davvero ricco di opportunità e pieno di percorsi naturali da vivere e far conoscere in tutto il mondo. Il mio progetto è quello di far diventare la provincia di Pistoia un vero e proprio polmone naturale e turistico con un’offerta globale “365 giorni” all’anno. Mettendo in rete tuti i servizi e le peculiarità del territorio, dal trekking al downhill, dai parchi avventura ai giardini botanici, passando per l’enograstronomia e il piccolo artigianato.
Una nuova strategia di promozione: Toscana Promozione, con i 28 ambiti locali, non garantisce un adeguato sistema di marketing del territorio e penalizza molti comparti.
La montagna pistoiese può e deve ripartire da una diversa e migliore promozione territoriale, anche attraverso le nuove prospettive digitali e condividendo in rete le tantissime attività, feste, ricorrenze e occasioni di svago e incontro in modo da creare una maggiore identità dei vari territori e dei paesi di tutta la provincia, ognuno con le sue tradizioni, da conoscere e far conoscere ai tanti turisti che scelgono la Toscana. Lo stesso vale per la Valdinievole che, oltre alle Terme di Montecatini, ha grandi potenzialità. Il parco di Pinocchio a Pescia, il sistema dei paesi medievali da Buggiano con i suoi colli, Montevettolini, il Montalbano con le terre di Leonardo da Vinci e molto altro. A oggi la Regione Toscana ha dimostrato di non saper sfruttare tutto il nostro tesoro e per questo dovremo tornare a recitare un ruolo di primo piano a livello internazionale, grazie a una promozione maggiormente strategica e al passo con i tempi.
La tutela ambientale rappresenta una delle più grandi sfide del presente e del futuro. Nella nostra regione e nella nostra provincia si riscontrano tuttavia alcune innegabili criticità come il dissesto idrogeologico, la qualità dell’acqua, la rimozione dell’amianto.
La questione amianto rimane un tema molto importante cui dare risposte visto che, da un lato normativa nazionale prevede il suo completo smantellamento, dall’altro, la Toscana non è ancora stata in grado di dotarsi di un piano che vada verso la direzione auspicata dalla normativa nazionale.
Come resta da chiarire il perché della presenza di tracce di cloruro di vinile nella falda acquifera della zona di via del Redolone nel comune di Serravalle Pistoiese e anche nel Comune di Monsummano Terme. Due vicende su cui garantiremo il massimo della trasparenza e dell’approfondimento vista anche la mancanza di acquedotto pubblico in alcune tratti delle suddette zone che provoca enormi problemi alla cittadinanza.
Per non parlare poi della discarica del Cassero, andata a fuoco causando enormi disagi per i cittadini che si sentono tuttora preoccupati dalla presenza della discarica sul loro territorio, e della discarica del Fossetto.
Senza considerare le discariche ormai dimenticate, come la Cerretina, che tutt’ora in bonifica a “ medio lungo termine” sulla carta , ma comunque dimenticate da oltre trent’anni.
Penso anche al più recente svuotamento del bacino di Pavana, definito da Legambiente Pistoia un “disastro ambientale” per la moria di pesci riscontrata a seguito dello svaso senza che la Regione abbia saputo esercitare fino in fondo il ruolo di controllo.
Molto di più può essere fatto in Toscana in materia di energie rinnovabili, anche valorizzando le aziende presenti sul nostro territorio, che rappresentano una eccellenza mondiale. Perché la tutela ambientale rappresenta anche una concreta occasione di sviluppo e di occupazione, soprattutto nei territori montani dove una maggiore occupazione aiuterebbe a prevenirne lo spopolamento.
In Toscana l’energia prodotta dalle centrali geotermiche copre solo il 30% del fabbisogno energetico che si consuma in regione. Per questo saranno fondamentali gli investimenti finalizzati ad accrescere la produzione di energia rinnovabile.
Infine va ridefinita una adeguata politica dei parchi e delle aree protette, che potrebbe trovare a Pistoia – con il comparto dei Laghi Primavera connesso al parco sull’Ombrone ed allo Zoo, in sinergia con le attività ricettive che potrebbero svilupparsi nella zona –
un esempio positivo di collaborazione tra Regione e pianificazione locale.
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