Alessandro Capecchi : IL MIO INTERVENTO SUL PIANO FAUNISTICO VENATORIO

Dopo dieci anni la Regione ha presentato il Piano Faunistico Venatorio, corretto fino all’ultimo grazie al lavoro delle Commissioni 2 e 4 e, soprattutto, dando ascolto ai numerosi suggerimenti e alle correzioni avanzate dagli ATC, dalle associazioni agricole, venatorie e ambientaliste. Naturalmente, dopo l’adozione, seguirà il periodo dedicato alle osservazioni. Abbiamo sollevato il problema che questo momento non coincida con le ferie estive, chiedendo che la Regione garantisca a tutti la possibilità di presentare le proprie osservazioni entro 60 giorni dalla pubblicazione. Successivamente, si potrà procedere con la valutazione definitiva e completa del provvedimento. Si tratta di un Piano in chiaroscuro: da un lato, sono stati corretti molti errori di impostazione – come, ad esempio, quelli relativi alle cartografie e alla possibilità di trasferire la titolarità degli appostamenti fissi –; dall’altro, permangono ancora diverse questioni aperte, come quelle legate agli areali di alcuni ungulati, le risorse effettive, i controlli, ruolo e funzionamento degli ATC, i danni provocati alle colture ma anche a automobilisti e motociclisti dai troppi ungulati. Infatti, a obiettivi tanto ambiziosi non corrisponde, purtroppo, lo stanziamento di risorse – economiche e strumentali – adeguate. Vedremo se la Regione sara’ in grado di gestire questa complessa partita, che prevede anche uno studio di incidenza ambientale molto rilevante. Sarà fondamentale monitorare le azioni concrete messe in campo, a tutela non solo delle produzioni agricole, ma anche per riconoscere nel cacciatore non un nemico dell’ambiente, bensì un soggetto attivo e protagonista nella gestione del territorio e nella tutela della biodiversità toscana.

IRPEF E IRAP AL MASSIMO, CONTI IN DISORDINE E SANITÀ IN AFFANNO. LA TOSCANA PAGA I FALLIMENTI DELLA SINISTRA

Firenze, 28 luglio 2025 “Altro che virtuosismo: la Toscana è ormai la regione con le tasse più alte d’Italia e con la sanità più fragile, almeno a livello finanziario. Il rendiconto approvato in Consiglio Regionale  fotografa con drammatica chiarezza e impietosamente  il fallimento della gestione Giani, che chiude la legislatura con un disavanzo diminuito ma sempre rilevante e un disavanzo che sfiora il miliardo di euro.”
Così Alessandro Capecchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e portavoce dell’opposizione, interviene dopo la discussione sull’ultimo rendiconto della legislatura e alla vigilia della terza variazione di bilancio.
“È la stessa Corte dei Conti – sottolinea Capecchi – a certificare una perdita strutturale del sistema sanitario, ormai coperta soltanto da misure straordinarie e da aumenti fiscali pesantissimi a carico di famiglie e imprese.
Irpef al massimo, Irap tra le più alte d’Italia, nuovi balzelli sui canoni demaniali, tasse sui cavatori e bollo auto quasi al massimo: un bollettino da emergenza fiscale”.
Mentre sulle aziende partecipate, la requisitoria della Procura della Corte dei Conti parla di “preoccupazione per la scarsa trasparenza delle informazioni..in pregiudizio della affidabilità e veridicità dei dati di bilancio.
Ma non è tutto. Capecchi punta il dito anche contro il caos contabile, l’assenza politica della Giunta e il non rispetto delle leggi regionali volute dalla stessa maggioranza:
“Discussione sul rendiconto svolta senza assessore, senza dirigente finanziario, senza i documenti di monitoraggio obbligatori previsti dalla Legge Regionale 1/2015. La Giunta ha disatteso l’obbligo di presentare i rapporti di verifica al Consiglio Regionale : un fatto grave che mina la trasparenza e la legittimità degli atti e impedisce un controllo democratico e consapevole di come si spendono i soldi pubblici”.
Sotto accusa anche l’uso distorto della spesa pubblica:
“Promesse a pioggia, tante opere mai partite, soldi immobilizzati per anni nei cassetti degli annunci elettorali. Mentre i comuni con progetti pronti restano a mani vuote, centinaia di milioni rischiano di restare bloccati per ragioni clientelari, senza generare crescita né investimenti reali”.
Infine, il grido d’allarme su un futuro che rischia di essere ancora peggiore:
“Siamo alla fine di un lungo percorso e si prende atto che l’indebitamento supera i due miliardi di euro, la cassa diminuisce, gli strumenti di programmazione vengono fatti a corsa, da ultimo, anziché all’inizio della legislatura; infine la Regione ha esaurito ogni margine fiscale. Se non si riorganizza profondamente il sistema sanitario e non si cambia metodo, la prossima legislatura rischia di essere interamente assorbita da politiche assistenziali, senza spazio per lo sviluppo. Ecco perché i toscani devono cogliere l’occasione per voltare pagina”.

IL MIO INTERVENTO SUL RENDICONTO DELLA REGIONE

Il rendiconto generale della Regione è uno strumento utile, perché evidenziando le spese e gli investimenti realizzati in un anno può far capire efficacia e limiti di molte scelte. Dopo 5 anni sarebbe stato addirittura fondamentale fare un confronto serio, su ciò che è accaduto nella legislatura, ma soprattutto su come impostare il futuro della Toscana. E invece l’ennesima assenza del presidente Giani, assessore al bilancio, ha impedito ancora una volta di affrontare i nodi veri del nostro bilancio, dall’aumento del debito alla crescita della Pressione fiscale. Problemi che sarà compito del Nuovo Governatore affrontare, speriamo con una visione più realistica e votata allo sviluppo.

1000 giorni di governo guidato da Giorgia Meloni

Celebriamo un traguardo che va oltre il semplice calcolo: 1000 giorni di governo guidato da Giorgia Meloni.
1000 giorni di lavoro incessante, di scelte coraggiose, di coerenza e di passione al servizio dell’Italia. In un momento storico difficile, segnato da crisi internazionali, emergenze economiche e sfide globali, questo Governo ha saputo tenere la barra dritta, mettendo sempre al centro l’interesse nazionale, la dignità del popolo italiano e la difesa dei nostri principi.

Giorgia Meloni ha dimostrato, giorno dopo giorno, cosa significa governare con serietà, competenza e amore per la propria Patria. Non si è mai piegata ai diktat esterni, ha ridato voce e orgoglio a milioni di italiani che per troppo tempo si sono sentiti inascoltati.

1000 giorni quindi non sono solo un numero: sono la testimonianza di un cammino che guarda al futuro con fiducia, senza dimenticare di tenere ben salde le radici.
Grazie Presidente per la forza, la determinazione e la visione che ogni giorno metti al servizio dell’Italia.
Avanti, con ancora più convinzione! 🇮🇹

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Il centrodestra vuole cambiare l’impostazione della sanità della Montagna e molto altro. Incontro a Marliana organizzato da FDI

Il centrodestra vuole cambiare l’impostazione della sanità della Montagna e molto altro”. Incontro a Marliana organizzato da FDI

Marliana, 11 luglio 2025. Tanti temi sono emersi durante l’incontro organizzato dal  circolo di Fratelli d’Italia di Marliana presso il Bar Il Bimbo a Femminamorta.

Di fronte a tanti cittadini,  il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, accompagnato dal consigliere regionale Alessandro Capecchi, ha parlato del territorio collinare e montano e di come il centrodestra intenda cambiare l’organizzazione della sanità, anche grazie ai contributi raccolti dalle persone che quotidianamente vivono tanti disagi – in particolare legati all’assenza del medico di famiglia – ma non intendono arrendersi.

Sono stati affrontati anche altri temi, tra cui il trasporto pubblico locale, fortemente ridotto, delle infrastrutture  e della gestione e manutenzione del bosco, oggi sempre più a rischio a causa di troppe regole e troppi vincoli.

Un incontro positivo, che fa seguito a quelli svolti nelle scorse settimane a San Marcello Piteglio sulla vicenda dell’ospedale Pacini e ad Abetone con impiantisti e cittadini, cui ne seguiranno altri.

“Perché la Toscana profonda merita considerazione e rispetto” hanno concluso l’incontro Tomasi e Capecchi . Su questi temi, il consigliere regionale Capecchi ha portato avanti, durante il suo mandato in consiglio regionale, diverse battaglie, con una serie di interrogazioni e mozioni che hanno posto all’attenzione della maggioranza e della giunta regionale gli argomenti più scottanti della zona della Montagna e non solo.

IL MIO INTERVENTO SU TETTUCCIO BENE TERMALE DA SALVAGUARDARE

Tettuccio bene termale da salvaguardare, la Regione Toscana deve essere decisa”. Discussa in Consiglio Regionale una interrogazione . Firenze 8 luglio 25 . Nel corso del Consiglio Regionale di oggi, è stata discussa una interrogazione sullo Stabilimento Tettuccio di Montecatini Terme presentata dal Portavoce dell’Opposizione e Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi. A rispondere è stato l’assessore Stefano Ciuoffo.

“L’assessore ha presentato una risposta dettagliata che introduce elementi nuovi alla discussione su questo tema, come un nuovo possibile bando di vendita entro la fine dell’anno, e la presenza di uno studio elaborato dalla PTSClass che ha determinato le linee di indirizzo strategico-culturale per sostanzialmente tre scenari, sotto forma di Distretto Culturale : museale, creativo e termale. In questo senso l’assessore ha descritto quello museale come il Distretto Culturale con le prospettive più interessanti e questo aspetto ci riserviamo di valutarlo con attenzione, perché crediamo che quella termale, per vocazione, storia e ricadute economiche rimanga la priorità di qualunque intervento relativo al Tettuccio e agli immobili Regina e Excelsior che sono comunque collegati. Come già richiesto a suo tempo da FDI, la valorizzazione e l’acquisizione degli immobili continua a essere l’obiettivo prioritario della Regione, così come la complessa situazione dei bandi, della procedura concordataria e delle future aste che il Tribunale dovrebbe bandire entro la fine dell’anno. Da parte nostra riteniamo si debba procedere con la massima trasparenza (anche per la successiva gestione dei servizi connessi al Tettuccio) e celerità, perché questi beni hanno necessità di interventi urgenti. Se verrà intrapresa la strada del nuovo bando, raccomandiamo una procedura rapida e, appunto, trasparente, per restituire a Montecatini Terme dei beni così importanti e rilevanti per il sistema economico e sociale della città e della Valdinievole ” conclude il Portavoce dell’Opposizione e Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi.

 

Si riapre il problema del medico di base a Masotti. Necessario un nuovo bando dopo che è andato deserto il primo, in alternativa il posto va coperto secondo l’accordo collettivo nazionale

Firenze, 26 giugno’25. “Sono passati pochi mesi, praticamente otto, da quando abbiamo appreso con soddisfazione la notizia che un medico aveva accettato di coprire il posto vacante al distretto sanitario di Masotti: purtroppo, dalla
Stampa si è appreso che lo stesso ha rassegnato le dimissioni e il problema si propone di nuovo.
A fare le spese di questa situazione i cittadini di Masotti e l’amministrazione comunale di Serravalle Pistoiese, alla quale ci eravamo affiancati per risolvere questo problema.
Ora il quadro si fa difficile, visto che un primo bando emesso dalla ASL è andato deserto. Avendo seguito questa vicenda dall’inizio e in ogni sua fase, mi auguro, anche a nome di Fratelli d’Italia, che si giunga al più presto a una soluzione, sperando che sia definitiva.
Da quel che abbiamo appreso sono due le strade che al momento si possono percorrere : un nuovo bando che magari presenti condizioni più allettanti per i potenziali concorrenti, oppure l’applicazione dell’articolo 32 comma 6 dell’accordo collettivo nazionale che di fatto – tramite le Aggregazioni Funzionali Territoriali – obbliga la copertura dell’assistenza ambulatoriale in aree con le stesse caratteristiche di quella di Masotti.
In ogni caso restano valide le considerazioni fatte qualche mese fa, ovvero che pur essendo tutti consapevoli della carenza di organico dei medici a livello regionale, crediamo che la Asl debba necessariamente dotarsi di una migliore programmazione per arrivare ad assicurare servizi adeguati a tutti i territori della Toscane e della nostra provincia ” dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e Portavocedell’Opposizione Alessandro Capecchi

La ricostruzione dei fatti e dei documenti sottesi alla vicenda della deroga per il punto nascite dell’ospedale di Pescia

Ecco la ricostruzione dei fatti e dei documenti sottesi alla vicenda della deroga per il punto nascite dell’ospedale di Pescia:

La Regione Toscana ha presentato una richiesta assolutamente non motivata né supportata e, oggi, spaccia l’ovvio diniego del Comitato nazionale come una notizia e come una scelta politica. Ma qui, di politico a livello nazionale, non c’è nulla; c’è invece molto a livello locale, poiché sembra trattarsi di un chiaro tentativo di “sciacquarsi” la coscienza, affiancando alla falsa notizia del (scontato) il fatto che si stia investendo tanto in Valdinievole, quando in realtà si tratta di investimenti necessari soltanto a mantenere aperte le strutture.

(Peraltro, sto ancora in attesa di una risposta a seguito di un’interrogazione presentata mesi fa su alcune strutture dell’ASL di Montecatini.)

Al contrario, l’ospedale di Pescia è stato destrutturato nel corso degli anni, provocando prima un numero di parti nettamente inferiore al livello minimo stabilito per legge e, poi, la chiusura del punto nascite. Solo dopo tale chiusura è stata richiesta la deroga al Ministero, senza però fornire alcuna motivazione eccezionale che, secondo gli attuali protocolli (concordati in Conferenza Stato Regioni e quindi ben conosciuti dalla Toscana!!), potesse giustificare un esito favorevole. Abbiamo già presentato una richiesta di accesso agli atti per avere contezza effettiva della comunicazione del Ministero, di quando sia arrivata e di come sia stata argomentata, ma soprattutto per sapere se la Regione Toscana abbia mai, in questi due anni, presentato ulteriori integrazioni rispetto alla richiesta di deroga.

Se avrete la
Pazienza di ascoltarmi potrete farvi un’idea più precisa

IL MIO INTERVENTO SUL TRASPORTO SANITARIO

CAPECCHI (FDI) “ Sul trasporto sanitario le associazioni di volontariato toscane sono penalizzate per lo svolgimento dei corsi per i rinnovi dei permessi e per quelli nuovi”
Firenze 11 giugno 2025 “ La risposta dell’assessore Bezzini alla mia interrogazione sulla disciplina delle autorizzazioni e della vigilanza sulle attività di trasporto sanitario e all’introduzione degli obblighi formativi per gli autisti delle ambulanze dimostra che su questo argomento la Regione Toscana deve fare ancora molto per ovviare ai disagi che oggi stanno colpendo molte di esse.
In base alla legge regionale 83/2019 e relativo regolamento regionale vigente 46/R, ricordato anche dallo stesso assessore Bezzini, ci vogliono spazi importanti per le attività di formazione alla guida, che si compongono di addestramento teorico ma, soprattutto, pratico.
Per fare questo sono necessarie aree di grandi dimensioni, spesso coincidenti con parcheggi pubblici o comunque zone pubbliche, per le quali i comuni a volte negano l’autorizzazione e, quando la concedono, chiedono il versamento di canoni di occupazione di suolo pubblico.
Inutile dire quanto rilevante sia il ruolo di queste associazioni di volontariato e quanto possa diventare dirimente una tempestiva azione di trasporto sanitario, attraverso le ambulanze e gli altri mezzi di soccorso.
L’assessore Bezzini dice di non aver avuto segnalazione di queste problematiche.
Una risposta che non sorprende viste le molte lacune che il sistema sanitario regionale presenta ma che, anzi, deve spingere ancora di più la Regione Toscana a cercare – come richiesto nella nostra interrogazione – una soluzione tempestiva e approfondita della questione al fine di evitare una emorragia di volontari e una riduzione drastica di personale in grado di guidare efficacemente questi mezzi, ipotesi davvero nefasta per la salute dei cittadini toscani ed in particolare per le zone più disagiate del territorio. Se necessario va quindi modificata la Legge e il regolamento e , eventualmente, anche con una valutazione con gli operatori nell’ambito del nuovo piano socio-sanitario della Regione Toscana in discussione in queste settimane”

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IL MIO INTERVENTO SULLA DIRETTIVA CE “HABITAT”

Gestione dei boschi e nuove possibili restrizioni per i siti rete natura 2000. Dopo la presentazione di una interrogazione specifica, a cui ha risposto l’assessore Saccardi prendendo tempo, oggi sono intervenuto di nuovo sul tema, molto delicato, di come una procedura di infrazione (2015/2163) alla direttiva CE 92/43 “Habitat” chieda di modificare — restringendole — le possibilità di effettuare tagli e la gestione dei boschi nelle aree Rete Natura 2000 in cui individuare le Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Altissimo è il rischio di mettere le attività di selvicoltura in grandissima difficoltà, costringendole all’abbandono di centinaia e centinaia di ettari del nostro territorio, con conseguente impoverimento socio economico della nostra montagna e con aumento del rischio idrogeologico. La nostra regione conosce da secoli un giusto equilibrio tra conservazione ambientale e filiere produttive del legno, con una economia fondamentale per le parti piu delicate del territorio. Abbiamo quindi chiesto alla Giunta regionale di rivedere la proposta di regolamento ad oggi troppo restrittiva perche il tardivo rispetto di una infrazione non si trasformi in un danno irreparabile.

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