SANITA’ : CHE FINE HA FATTO IL NUMERO EUROPEO ARMONIZZATO? 3,5 MILIONI DI EURO PER LA CENTRALE UNICA SONO CORRETTI? LE SCELTE DELLA REGIONE RISPETTANO LE NORME NAZIONALI

SANITA’. CAPECCHI (FDI): “CHE FINE HA FATTO IL NUMERO EUROPEO ARMONIZZATO? 3,5 MILIONI DI EURO PER LA CENTRALE UNICA SONO CORRETTI? LE SCELTE DELLA REGIONE RISPETTANO LE NORME NAZIONALI?”
“Abbiamo numerose perplessità sull’operazione e gli aspetti procedurali”

Firenze, 20 ottobre 2023: “A che punto è la Toscana con l’istituzione del Numero Europeo Armonizzato (NEA)? Si vogliono spendere 3,5 milioni di euro per costituire una nuova centrale unica del numero 116117 ma perché la Regione non ha pensato di utilizzare le strutture già esistenti? E poi la scelta della Regione di costituire una sola centrale rispetta la normativa nazionale? Queste sono alcune delle domande che abbiamo presentato in un’interrogazione all’assessore Bezzini e al governatore Giani.
Il numero telefonico 116117 è il numero unico europeo per l’accesso alle cure mediche non urgenti e ad altri servizi sanitari territoriali a bassa intensità. La nostra Regione è in ritardo con la sua istituzione e ci sembra che molte procedure per l’attivazione del NEA siano poco in linea con le indicazioni normative.
Intanto la Toscana ha previsto di costituire una centrale operativa unica che costerà ben 3,5 milioni di euro. La centrale potrebbe, già ora su carta, essere incapace di rispondere alle numerose chiamate che riceverà e soprattutto in contrasto con le norme nazionali. Il decreto ministeriale che disciplina il NEA infatti prevede che sia costituita una centrale ogni 1-2 milioni di abitanti, va da sé che nella nostra Regione dovrebbero essercene almeno due.  Non comprendiamo perché la Giunta Giani abbia fatto questa scelta che disattende le regole nazionali, comporta eccessivi costi e il rischio di non dare un servizio efficiente ai cittadini.
L’obiettivo della istituzione di questa centrale è infatti quello di offrire una porta di accesso alla cittadinanza per l’accesso ai servizi di cure primarie, non urgenti, in maniera tale da creare un sistema univoco che prenda in carico la richiesta e la gestisca da subito unitariamente con le strutture deputate alla erogazione dei servizi territoriali: la medicina generale, la pediatria di famiglia, la continuità assistenziale, le nuove UCA, eccetera. Creare una centrale sovra-aziendale, che si limiterà a ricevere telefonate e non a gestire le richieste insieme ai servizi sanitari territoriali costituisce limite che pregiudica il risultato finale dell’operazione.
Abbiamo poi appreso che la Regione ha intenzione di accorpare la centrale unica del NEA a quella del 112 (numero delle emergenze che dipende dal Ministero degli Interni) e ciò viene confermato dal fatto che Estar ha indetto un concorso per un tecnico amministrativo per le attività di supporto alla centrale operativa NEA 116117 e NUE 112. Ma il Ministero della Salute è d’accordo su questa impostazione? Il legislatore ha infatti stabilito dei distinguo essenziali tra i due numeri che rispondono infatti a servizi molto diversi: il 112 continuerà a occuparsi delle emergenze, mentre il NEA risponde per problemi meno gravi offrendo anche un servizio di telemedicina. Se le cose stessero così il concorso bandito da Estar potrebbe essere impugnato.
Infine abbiamo anche chiesto se il responsabile individuato a suo tempo per questo Progetto è stato confermato o meno. Vogliamo infatti evitare un possibile spreco di fondi pubblici che la nostra Regione non può permettersi ed evitare, soprattutto, errori gravi da parte della Giunta regionale nella realizzazione di servizi fondamentali per la nuova sanità territoriale” lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi (primo firmatario dell’interrogazione).

TRENI : NONOSTANTE IL MALTEMPO, ECCESSIVI DISAGI IN TUTTA LA TOSCANA

TRENI. CAPECCHI (FDI): “NONOSTANTE IL MALTEMPO, ECCESSIVI DISAGI IN TUTTA LA TOSCANA”

Firenze, 19 ottobre 2023: “Il maltempo di queste ore sta provocando importanti disagi al nostro trasporto ferroviario ma la mole dei nubifragi non può giustificare la paralisi dei treni avvenuta questa mattina. Comprendiamo la cancellazione di alcuni treni nella tratta tra Pisa e Livorno nelle prime ore della mattina considerando gli allagamenti nella città labronica ma, allo stesso tempo, riteniamo che il servizio ferroviario non possa bloccarsi in questo modo. Ci sono persone partite da Livorno, Pisa, Pistoia e Prato che sono arrivate sul posto di lavoro a Firenze con ritardi anche fino a un’ora e mezzo (considerando i mezzi cancellati e i ritardi accumulati dai treni). Ci chiediamo perché si sia verificato un guasto nei pressi della stazione di Livorno intorno alle 9 e 30 cioè dopo ore dal nubifragio. Un guasto che ha comportato la cancellazione di alcuni treni e ulteriori ritardi. E poi registriamo treni cancellati su tutte le tratte: da Borgo San Lorenzo a Chiusi.

Attendiamo la risposta dell’assessore Baccelli alla nostra interrogazione sul servizio ferroviario toscano, in cui chiediamo delucidazioni sui numerosissimi disagi nei mesi di settembre e ottobre aggiungendo anche quanto successo questa mattina. Chiederemo, inoltre, come pensa di intervenire la Regione nei confronti di Trenitalia, anche con riferimento alla notizia di oggi per cui la Corte di Cassazione, nel caso di ritardi consistenti, ha stabilito che il cittadino ha diritto al rimborso del biglietto ma anche al risarcimento del danno esistenziale che comporta il ritardo.

All’interrogazione si aggiunge la nostra richiesta di audire nuovamente Trenitalia e Rfi in Quarta Commissione. Già una volta abbiamo ascoltato le società in Commissione e in quell’occasione avevano promesso che il servizio sarebbe migliorato grazie agli investimenti e l’entrata in funzione di nuovo materiale rotabile. In realtà sembra che questo investimento, seppur necessario, non stia apportando sufficienti migliorie al servizio.
Da anni denunciamo il peggioramento del servizio ferroviario che è l’unico mezzo di trasporto che molti toscani possono utilizzare per arrivare a lavoro o andare a scuola o semplicemente spostarsi nella nostra Regione. A un servizio ferroviario inefficiente si sommano i problemi, soprattutto la mattina, del servizio di trasporto pubblico locale. Da tempo ci arrivano segnalazioni di studenti lasciati a piedi dagli autobus di Autolinee Toscane.
Non disporre di un servizio di trasporto pubblico efficiente determina un grave peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Inoltre porta i toscani a utilizzare di più le autovetture private determinando così un aumento del traffico e una ricaduta negativa sull’inquinamento ambientale che sono nettamente in controtendenza con le politiche green tanto care al Pd” lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Trasporti Alessandro Capecchi.

TRENI : ANCORA TRENI CANCELLATI SULLA PISTOIA-FIRENZE, BENE LE PENALI MA NON BASTANO

TRENI. CAPECCHI (FDI): “ANCORA TRENI CANCELLATI SULLA PISTOIA-FIRENZE, BENE LE PENALI MA NON BASTANO
Firenze, 17 ottobre 2023: “E’ surreale leggere che per Trenitalia il servizio ferroviario toscano sia sempre più puntuale. Questa mattina registriamo ulteriori forti disagi sulla linea Pistoia-Firenze Santa Maria Novella con treni cancellati e ritardi di decine di minuti. E’ stato cancellato il treno 18660 delle 8 e 47 (Firenze Santa Maria Novella-Pistoia) poi il 18825 (Prato-Firenze Campo Marte), il treno 18822 delle 5 e 55 (Arezzo-Pistoia) e l’ 18663 delle 8 e 22 (Pistoia-Firenze Santa Maria Novella) è partito da Prato. Ci sono stati notevoli disservizi anche sulla linea Empoli-Siena dove contiamo almeno quattro treni cancellati o che hanno percorso una tratta inferiore.
E’ un bene che siano scattate le penali per i ritardi su tutte e 14 le linee regionali ma è evidente che non sono sufficienti. Anzitutto vorremmo capire dove saranno destinate queste ulteriori risorse provenienti dalle sanzioni a Trenitalia: serviranno a garantire un migliore servizio ai cittadini o si perderanno nelle maglie della burocrazia regionale? Bisogna poi comprendere in che modo le cancellazioni dei treni incidono nel calcolo delle penali perché la soppressione spesso determina, a cascata, l’accumularsi di ritardi sulle corse successive.
Per avere delucidazioni anche su questi interrogativi attendiamo la risposta dell’assessore Baccelli a una nostra interrogazione sui numerosissimi disservizi che abbiamo registrato nei mesi di settembre e ottobre. E chiediamo che Trenitalia e Rfi siano audite nuovamente in Quarta Commissione. Già una volta abbiamo ascoltato le società in Commissione e in quell’occasione avevano promesso che il servizio sarebbe migliorato grazie agli investimenti e l’entrata in funzione di nuovo materiale rotabile che effettivamente è  stato presentato dal governatore Giani qualche mese fa. In realtà sembra che questo investimento, seppur necessario,  non stia apportando sufficienti migliorie al servizio. Per questo abbiamo la necessità di confrontarci con le aziende, per comprendere in che direzione stiamo andando. Queste inefficienze devono essere corrette perché il contratto di servizio sarà rinnovato tra diversi anni. Ciò non toglie che occorre iniziare a pensare ad un nuovo contratto con l’azienda che tuteli maggiormente la Regione Toscana e i cittadini.
Da anni denunciamo il peggioramento del servizio ferroviario che è l’unico mezzo di trasporto che molti toscani possono utilizzare per arrivare a lavoro o andare a scuola o semplicemente spostarsi nella nostra Regione. Non disporre di un servizio di trasporto pubblico efficiente determina un grave peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Inoltre porta i toscani a utilizzare di più le autovetture private determinando così un aumento del traffico e una ricaduta negativa sull’inquinamento ambientale” lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Trasporti Alessandro Capecchi.

SANITA’: MARLIANA RISCHIA DI RIMANERE NUOVAMENTE SENZA MEDICO DI FAMIGLIA, CHIEDIAMO ALLA REGIONE DI INTERVENIRE

SANITA’. CAPECCHI (FDI): “MARLIANA RISCHIA DI RIMANERE NUOVAMENTE SENZA MEDICO DI FAMIGLIA, CHIEDIAMO ALLA REGIONE DI INTERVENIRE”
Sarà presentata una interrogazione in Consiglio regionale

Pistoia, 14 ottobre 2023: “Siamo particolarmente preoccupati per il serio rischio che il Comune di Marliana rimanga nuovamente senza medico di famiglia. Il problema ci è stato sollevato dal locale circolo di Fratelli d’Italia. Presenteremo una interrogazione in Consiglio regionale per avere una risposta scritta da Asl e Regione in merito a come hanno intenzione di muoversi.

A fine mese scade infatti l’incarico della dottoressa Chiara Ariani ma la Asl pubblicherà un nuovo avviso soltanto il 20 ottobre. Ricordiamo che in questo Comune negli ultimi due anni si sono susseguiti 3 medici di famiglia, creando forti disagi per i residenti.
I medici di famiglia hanno un ruolo imprescindibile soprattutto nelle aree interne e nei piccoli Comuni come Marliana considerando la distanza dai presidi sanitari più importanti. Riteniamo che la Regione dovrebbe attivarsi maggiormente per garantire la presenza dei medici di famiglia in questi centri e che tale presenza debba essere continuativa” lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi

TRENI : INTERROGAZIONE URGENTE ALL’ASSESSORE BACCELLI. TROPPI TRENI CANCELLATI IN TOSCANA, FORTI DISAGI PER PENDOLARI, STUDENTI E TURISTI

TRENI. CAPECCHI (FDI): “INTERROGAZIONE URGENTE ALL’ASSESSORE BACCELLI. TROPPI TRENI CANCELLATI IN TOSCANA, FORTI DISAGI PER PENDOLARI, STUDENTI E TURISTI”
“Chiederemo inoltre una nuova audizione di Trenitalia in Commissione trasporti”
 
Firenze, 12 ottobre 2023: “Da giorni pendolari, studenti e turisti che utilizzano il treno per arrivare a Firenze Santa Maria Novella, sono costretti ad una estenuante via crucis. Registriamo numerosi treni cancellati per non parlare dei soliti ritardi. 
Nell’ordine, martedì 10 ottobre è stato cancellato il regionale delle 17 e 55 che doveva arrivare a Borgo San Lorenzo; ieri mattina è stato soppresso il treno delle 8 e 53 che doveva arrivare a Pisa da Santa Maria Novella. Il pomeriggio è stato davvero difficile per i pendolari della linea Pistoia-Firenze: è stato cancellato il treno 18475 che doveva partire alle 15 e 42 per Firenze dalla stazione di Pistoia, poi il regionale 18676 delle 15 e 37 da Santa Maria Novella in direzione Pistoia, il Montevarchi-Pistoia delle 14 e 13 è stato cancellato da Prato, mentre il treno 18847 che collega Pistoia ad Arezzo è stato cancellato tra Pistoia e Prato. 
Questa mattina la situazione è precipitata con ritardi consistenti sulla linea Pistoia-Firenze. È stato cancellato il regionale 18503 Viareggio-Firenze dalla stazione di Prato perché il sovraffollamento sui convogli era tale che il capotreno ha dovuto chiedere l’intervento della Polfer. Sempre per questa eccessiva presenza di passeggeri si sono registrati ritardi e treni cancellati sulla stessa linea. Un treno si è fermato a Rifredi e i pendolari per arrivare alla stazione centrale hanno dovuto attendere un convoglio proveniente da Grosseto.
 
Da anni denunciamo il peggioramento del servizio ferroviario che è l’unico mezzo di trasporto che molti toscani possono utilizzare per arrivare a lavoro o andare a scuola o semplicemente spostarsi nella nostra Regione. Non disporre di un servizio di trasporto pubblico efficiente determina un grave peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Inoltre porta i toscani a utilizzare di più le autovetture private determinando così un aumento del traffico e una ricaduta negativa sull’inquinamento ambientale.
Presenteremo, pertanto, una interrogazione urgente all’assessore Baccelli per conoscere i motivi per cui in questi giorni si sono registrati più disagi del solito nei pressi, soprattutto, del nodo ferroviario fiorentino e chiederemo inoltre una nuova audizione di Trenitalia in Commissione trasporti” lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Trasporti Alessandro Capecchi.

AMBIENTE: LA REGIONE CI HA DATO RAGIONE SULL’OBBLIGO DI ACCATASTAMENTO DI CAMINETTI E STUFE A LEGNA

Firenze, 10 ottobre 2023: “Alla fine la Regione Toscana e l’assessore all’ambiente Monia Monni ci ha dato ragione sull’obbligo di accatastamento di camini e stufe a legna. La Regione ha infatti deciso di rivedere le modalità di registrazione e di prorogare l’obbligo alla fine di marzo del 2024. Sono alcune delle richieste che avevamo presentato in una mozione depositata in Consiglio regionale.
Pochi giorni fa, dopo aver ricevuto le segnalazioni di numerosi enti locali, imprese e cittadini, avevamo chiesto che la Regione Toscana disciplinasse in modo più puntuale le modalità di accatastamento e rivedesse i termini entro cui registrarsi sul portale regionale. A quanto pare anche la Giunta si è accorta di essere intervenuta in modo raffazzonato.
Si tratta di un primo passo avanti nella gestione del problema anche se non è sufficiente. Occorre infatti un maggiore approfondimento sulle fonti di inquinamento ambientale (comprendere l’impatto di camini e stufe a legna nella produzione di PM10) e un maggiore coinvolgimento dei Comuni. Così come abbiamo chiesto nella nostra mozione. Il tema incide direttamente nella vita dei cittadini ed anche nell’organizzazione degli enti locali a seconda delle funzioni attribuite.
Auspichiamo che la Regione Toscana, a questo giro, chiarisca le modalità di registrazione e spieghi con una adeguata campagna comunicativa le procedure” lo dichiara Alessandro Capecchi, consigliere di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione ambiente e primo firmatario della mozione di Fratelli d’Italia che chiede di rivedere la normativa sull’accatastamento di camini e stufe a legna.

AMBIENTE: LA REGISTRAZIONE DI CAMINETTI E STUFE A LEGNA E’ UN CAOS, VANNO FERMATI CONTROLLI E SANZIONI

Presentata una mozione in Consiglio regionale a prima firma del consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi e sottoscritta dal consigliere regionale e Presidente del Consiglio comunale di Abetone-Cutigliano Diego Petrucci

Firenze, 7 ottobre 2023: “La nostra Regione si è adeguata tardi e male alle normative europee e nazionali adottando in fretta una serie di provvedimenti per recuperare il tempo perduto e facendo, così, un vero e proprio pasticcio nella regolazione dell’accatastamento di camini e stufe a legna. Dal primo di ottobre i cittadini che non hanno registrato le loro stufe e camini a legna sul portale regionale come previsto dalla delibera 222/2023 della Regione Toscana, rischiano, previa diffida, di incorrere in sanzioni anche fino a 3mila euro.   C’è da considerare che in un periodo di costi elevati dell’energia la possibilità di riscaldarsi a legna, specialmente nelle aree montane e rurali, rappresenta  un significativo risparmio per migliaia di famiglie, che altrimenti sarebbero travolte dai costi dell’energia!
Migliaia di cittadini, del tutto ignari perché è totalmente mancata la comunicazione, ci hanno contattato per chiedere spiegazioni; tantoché l’unica soluzione – a questo punto – non può che essere ritirare e modificare fortemente la delibera regionale, è ciò che chiediamo nella mozione presentata in Consiglio regionale.
Anzitutto, c’è da dire che la Regione Toscana non ha comunicato in modo efficace e puntuale l’obbligo di accatastamento se non con un tardivo comunicato stampa. Sarebbe stato necessario fare una vera e propria campagna informativa che coinvolgesse anche le amministrazioni locali.
Inoltre, ad oggi, non è ancora chiaro quali siano gli impianti che devono essere registrati e con quali modalità. Chiediamo, pertanto, che sia ritirata e modificata la delibera prevedendo una campagna informativa efficace e una puntualizzazione sui tipi di impianti da registrare e chiarendo con  quali modalità (possibilmente da rendere ancora più semplici).

Se l’obiettivo è quello di comprendere il numero di impianti a biomasse presenti nella nostra Regione e quanto questi possano incidere nella produzione di PM10, non comprendiamo il
Silenzio precedente e poi tutta questa furia nel costringere i toscani a dover registrare caminetti e stufe con il rischio che possano incorrere in multe anche piuttosto salate. Chiediamo di prorogare almeno fino alla fine del 2024 l’obbligo di registrazione e che siano sospese le verifiche e tutto il sistema sanzionatorio. I controlli e le sanzioni dovranno essere rivisti coinvolgendo i Comuni visto che sono i soggetti che si devono occupare, con ARRR, del controllo dell’accatastamento.
E’ assurdo che nel 2023 per controllare l’effettiva registrazione di un impianto un amministrazione pubblica sia costretta a recarsi per ben due volte presso un’abitazione o un’attività. Ma come è possibile? Uno spreco ingiustificato di tempi e soldi pubblici.
La nostra proposta è aperta al contributo di tutti, perché siamo consapevoli che la materia é complessa ma soprattutto coinvolge da vicino la vita della stragrande maggioranza dei nostri concittadini” lo dichiara il gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano (il capogruppo Francesco Torselli, il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi e i consiglieri regionali Alessandro Capecchi, Diego Petrucci, Gabriele Veneri ed Elisa Tozzi).

CULTURA: LA TOSCANA DEDICHERA’ OGNI ANNO INIZIATIVE TURISTICO-CULTURALI ALLA FAMIGLIA DEI LORENA

Firenze, 4 ottobre 2023: “La famiglia dei Lorena, che ha scritto un’importante pagina della storia della nostra Regione, avrà finalmente le celebrazioni che merita. Nella Quinta Commissione del Consiglio regionale è infatti passata all’unanimità una mozione (primo firmatario Alessandro Capecchi e sottoscritta da Gabriele Veneri, Vittorio Fantozzi e Diego Petrucci), che propone di istituire una iniziativa annuale di stampo regionale legata alla famiglia dei Lorena. Un’iniziativa di promozione turistico-culturale capace di coinvolgere un ampio numero di Comuni.
Il Granducato di Toscana fu guidato dai Lorena dal 1737 al 1860. Questa famiglia ha contribuito a rendere la nostra Regione all’avanguardia nel panorama internazionale. I Lorena infatti si impegnarono nel campo ambientale (avviando una innovativa riforma per le bonifiche), fiscale ed economico. Fu questo casato ad abolire la pena di morte rendendo così il Granducato di Toscana il primo Stato al mondo ad aver soppresso la pena capitale. Una conquista civile che festeggiamo ogni anno in occasione della Festa della Toscana. Era doveroso identificare un evento o un ciclo di eventi, in modo diffuso, che ricordasse l’importante contributo dei Lorena alla grandezza della nostra Regione” lo dichiarano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, il consigliere regionale FdI componente della V Commissione Gabriele Veneri e il consigliere regionale FdI VIttorio Fantozzi.

ENERGIA: DAL 1 OTTOBRE RISCHIO DI SANZIONI SE STUFE E CAMINI A LEGNA NON SONO REGISTRATI, MA LA REGIONE SI È DIMENTICATA DI DIRLO

Firenze, 29 settembre 2023: “Dal primo di ottobre i cittadini che non hanno registrato le loro stufe e camini a legna sul portale regionale come previsto dalla delibera 222/2023 della Regione Toscana, rischiano di incorrere in sanzioni.
Purtroppo la Regione si sta dimenticando di comunicarlo in modo efficace a tutta la popolazione nonostante l’obbligo sia stato introdotto nel marzo scorso. Una comunicazione che, invece, dovrebbe essere fatta capillarmente visto che chi non si adeguerà alla normativa rischia di incorrere in sanzioni. Un sanzionamento che la Regione Toscana ha deciso di far riversare sui Comuni pur senza dotarli di un piano incisivo e delle risorse necessarie per effettuare i controlli o per incentivare il cambio degli impianti a biomasse. Tra l’altro l’ultimo bando regionale per sostituire i vecchi impianti è stato un fallimento perché la soglia massima di Isee per ottenere i contributi era troppo bassa.
Inoltre avevamo chiesto, durante la discussione in Commissione Ambiente, che la Regione avviasse una comunicazione dell’obbligo coinvolgendo anche i Comuni, ma purtroppo non è stato fatto.
La Regione dovrebbe valutare, a meno che non lo stia già facendo, la possibilità di prorogare la scadenza entro cui fare la registrazione senza incorrere in sanzioni prevedendo però una campagna informativa adeguata.
L’accatastamento è di due tipi. Il primo riguarda le centrali con più di 10 Kilowatt di potenza, in questo caso la registrazione va fatta fare da un manutentore o tecnico installatore. Invece, nel caso di impianti con una potenza inferiore ai 10 Kilowatt, il cittadino può provvedere autonomamente alla registrazione della struttura sul portale regionale. La registrazione non è obbligatoria se l’impianto è inutilizzato (per esempio se si tratta di un camino d’arredo).
La Regione Toscana ha introdotto con colpevole ritardo l’obbligo di accatastamento delle centrali a biomasse perché quest’obbligo esiste nel nostro ordinamento dal 2005. Da tempo sappiamo che le PM10, i principali inquinanti della nostra atmosfera, sono prodotte soprattutto da traffico, riscaldamenti e industria; è quindi opportuno prevedere questo tipo di registrazione nel tentativo di diminuire l’inquinamento atmosferico. Bisogna anche considerare che la Regione Toscana è stata sanzionata dall’Unione Europea, così come altre Regioni e lo Stato italiano, per non aver adottato azioni incisive per la riduzione delle PM10” lo dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi (vice-presidente della Commissione Ambiente) e Gabriele Veneri.