Firenze, 28 luglio 2025 “Altro che virtuosismo: la Toscana è ormai la regione con le tasse più alte d’Italia e con la sanità più fragile, almeno a livello finanziario. Il rendiconto approvato in Consiglio Regionale fotografa con drammatica chiarezza e impietosamente il fallimento della gestione Giani, che chiude la legislatura con un disavanzo diminuito ma sempre rilevante e un disavanzo che sfiora il miliardo di euro.”
Così Alessandro Capecchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e portavoce dell’opposizione, interviene dopo la discussione sull’ultimo rendiconto della legislatura e alla vigilia della terza variazione di bilancio.
“È la stessa Corte dei Conti – sottolinea Capecchi – a certificare una perdita strutturale del sistema sanitario, ormai coperta soltanto da misure straordinarie e da aumenti fiscali pesantissimi a carico di famiglie e imprese.
Irpef al massimo, Irap tra le più alte d’Italia, nuovi balzelli sui canoni demaniali, tasse sui cavatori e bollo auto quasi al massimo: un bollettino da emergenza fiscale”.
Mentre sulle aziende partecipate, la requisitoria della Procura della Corte dei Conti parla di “preoccupazione per la scarsa trasparenza delle informazioni..in pregiudizio della affidabilità e veridicità dei dati di bilancio.
Ma non è tutto. Capecchi punta il dito anche contro il caos contabile, l’assenza politica della Giunta e il non rispetto delle leggi regionali volute dalla stessa maggioranza:
“Discussione sul rendiconto svolta senza assessore, senza dirigente finanziario, senza i documenti di monitoraggio obbligatori previsti dalla Legge Regionale 1/2015. La Giunta ha disatteso l’obbligo di presentare i rapporti di verifica al Consiglio Regionale : un fatto grave che mina la trasparenza e la legittimità degli atti e impedisce un controllo democratico e consapevole di come si spendono i soldi pubblici”.
Sotto accusa anche l’uso distorto della spesa pubblica:
“Promesse a pioggia, tante opere mai partite, soldi immobilizzati per anni nei cassetti degli annunci elettorali. Mentre i comuni con progetti pronti restano a mani vuote, centinaia di milioni rischiano di restare bloccati per ragioni clientelari, senza generare crescita né investimenti reali”.
Infine, il grido d’allarme su un futuro che rischia di essere ancora peggiore:
“Siamo alla fine di un lungo percorso e si prende atto che l’indebitamento supera i due miliardi di euro, la cassa diminuisce, gli strumenti di programmazione vengono fatti a corsa, da ultimo, anziché all’inizio della legislatura; infine la Regione ha esaurito ogni margine fiscale. Se non si riorganizza profondamente il sistema sanitario e non si cambia metodo, la prossima legislatura rischia di essere interamente assorbita da politiche assistenziali, senza spazio per lo sviluppo. Ecco perché i toscani devono cogliere l’occasione per voltare pagina”.